Dave

Avete mai visto “Dave presidente per un giorno”? E’ un film di qualche anno fa magistralmente interpretato da un sempre ottimo Kevin Kline e Sigurney Weaver, consigliato per gli amanti del genere. Anche se mi piacerebbe molto fare una recensione vi racconto in breve il film. Dave (Kevin Kline) è il sosia del presidente degli USA il quale muore. Lo staff tiene in vita il sosia per poter tramare e affaccendare. Ad un certo punto Dave chiama un amico ragioniere per capirci qualcosa sul bilancio e da li partono tutti i tagli possibili e logici per sanare il bilancio. Sicuramente è un film condito con un pò di demagogia, ma non importa scomodare Hollywood per capire che anche un operaio o impiegato farebbe meglio del governo-tecnico-che-ha-studiato-alla-Bocconi. L’ABC dell’economia si basa proprio sulla circolazione del denaro e non sulla sua compressione verso l’alto. E non voglio neanche dire che un altro mondo è possibile come gli amici che credono nelle energie rinnovabili o in un parlamento più pulito. Non è una questione di pulizia e onestà perchè è dall’alba dei tempi che esistono le congiure di palazzo, le trame cospiratorie e la corsa all’arraffare un posto al sole. Il problema è che oggi si è perso ogni senso della misura su tutto dall’economia alla giustizia, passando per la gestione del nostro patrimonio storico per finire alla salute di ogni singolo individuo. Se governo tecnico doveva essere si aveva il sacrosanto obbligo di iniziare a tagliuzzare dall’alto in ogni settore. E’ mai possibile che Napolitano guadagni più di Obama? E’ mai possibile che Manganelli (Capo delle Polizia) guadagni più del Capo dell’FBI? Oppure chi ha più retribuzioni da differenti incarichi per guadagnare cifre giornaliere da capogiro. Solo piccoli esempi per capire che non ci vuole un laureato alla Bocconi per iniziare a tagliare laddove ci sono delle vere e proprie emorragie. Eppure è di questi giorni la notizia dell’acquisto di 400 auto blu per lo scarrozzamento in lungo e largo di ministri, segretari, sottosegretari e segretarie sotto… Che gli costava a Mister B tagliare i costi della politica, lui che ha un ottimo 730? Capirei un morto di fame nell’intento di accumulare danari per il suo futuro, ma lui? E’ come chi possiede 50 appartamenti e ogni anno aumenta l’affitto a discapito di chi non arriva neanche a fine mese… Tutti i grandi patrimoni accumulati per cosa? E non sto invocando ciò che è tuo è mio, quello non sarebbe giusto verso chi ha intrapreso e rischiato, sopratutto nel privato, ma nel pubblico e statalizzato che senso ha che l’AD di Equitalia guadagni 450 mila euro l’anno o che un politico guadagni 30 mila euro al mese più varie ed eventuali? Mi ricordo di un vecchio signore (ma sicuramente ce ne sono anche oggi), un piccolo industriale, che aveva una fabbrica con 50 dipendenti. Aveva un sacco di cose, macchine, case, soldi, ma era sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad uscire e mi ha sempre detto: “se vuoi il rispetto dei dipendenti devi iniziare a darlo a loro. Ci sarà sempre un divario economico e un tenore di vita diverso, ma non trattarli mai come mezzi per incrementare la tua ricchezza”. Non aveva studiato alla Bocconi ma si era fatto da solo ed era partito proprio da quei banchi di lavoro, da quelle macchine da cucire, da quelle chiavi inglesi. Ma si sa…tutti questi momenti andranno persi nel tempo come lacrime nella pioggia…

In arrivo la salade niçoise delle amministrative

Leggo e posto dalla Voce di quasi tutti by Frank

Visto il clima di disaffezione o meglio repulsa politica, ad oggi secondo certe stime siamo al 35 % che nemmeno fa la fatica d’andare a votare, ce poi un 7% che userà la monetina per dover mettere il segno. Vista l’aria che tira, i “brontosauri” politici , si sono messi subito all’opera per trovare una soluzione e cambiare facies alla maschera che portano a spasso da anni ; ma come si sa le minestre ribollite sono insipide.
Forse non hanno capito, che oltre ad aver perso di credibilità, non sono più adeguati ai tempi attuali, sono rimasti fossilizzati a vecchie teorie demagogiche che li rende desueti e puranco pericolosi al futuro del paese ; basta vedere quello che sono fagocitato di denaro pubblico e senza vergogna alcuna, Leggi articolo.
Di questo marasma. ne traggono beneficio. i soliti che cavalcano la tigre del qualunquismo e populismo, i Castore e Polluce dello strombazzamento d’iperboli e soluzioni miracolose ; ma i loro fini sono noti a tutti e salvo ad essere sprovveduti gli si può dar seguito.
Dopo aver mostrato il ladrocinio, per lungo e per largo coi rimborsi elettorali, stanno cercando di rifarsi una parvenza d’onestà, chi rinuncia in parte al maltolto, chi invece se li è già spesi, ed altri che rinviano a babbo morto eventuali decurtazioni.
Tutto ciò avrà il suo banco di prova con le amministrative, già si paventano liste civiche e candidati senza sponsor politico, facce nuove senza ‘santi in paradiso’, ma solo il loro curriculum per farsi giudicare se sono all’altezza o no.
La cartina tornasole dell’antipolitica, si vedrà nei 1.019 comuni e nei 28 capoluoghi di provincia, se inizierà una nuova fase repubblicana o si continuerà col solito andazzo della ‘casta’ che vorrà mantenere i suoi predomini.
Il salvifico e sobrio governo tecnico, appoggiato da una malmostosa maggioranza, sta dando il colpo di grazia tanto ai partiti che alle loro possibili alchimie di alleanze o restyling di facciata ; gli italiani hanno saputo apprezzare in toto la loro incapacità e vedere la soluzione tecnica di tassare e tagliare ma solo i soliti pensionati e lavoratori dipendenti.
Purtroppo adesso è il tempo dei pifferai, in attesa di qualcosa di serio, ma sarà ben difficile, viste le adunche mani della casta sulla legge porcata elettorale ; se non cambia seriamente resteremo in questa palude di concussi, corrotti, inquisiti, incapaci, scrocconi, taccagni e quelli del club ” a mia insaputa” ; salvo una sparuta pattuglia di gente “onesta” con la O maiuscola.

Il grillo parlante

Prendo spunto da un commento dell’amico Cristiano ad una mia provocazione sul disastroso momento politico attuale italiano e sulla scarsa, se non nulla, capacità della politica stessa di rinnovarsi. Purtroppo caro amico anche “voteremo Grillo” non è la soluzione ai nostri mali … anzi… Oggi dei nostri pseudo politici il più pulito ha la rogna e non è un caso che tutti siano ancora li. Tu credi veramente che nel minestrone romano ci possa essere un personaggio di spicco capace di rompere tutti gli schemi? Credi che il Sig.Grillo con 4 milioni di 730 faccia il tuo interesse? Credi che uno che rompeva i computer ai suoi spettacoli e poi ha fatto di tale macchina uno strumento di lavoro possa essere lungimirante? Credi che uno che ha il Mercedes con una cilindrata superiore ai 2500 cc e che inneggia ai pannelli solari quando in casa sua ha un contratto da 20 KW (fonte di qualche anno fa) possa fare veramente il bene dell’Italia? Oppure il grande tuonatore dell’italiano parlato male, che si è fatto d’oro proprio tra quelle trame politiche che lui stesso condannava nel 1992, per poi appropriarsene in toto e fare anche peggio dei suoi condannati? Potrei seguitare ad elencarteli uno ad uno con la loro faccia bronzea, il loro marcio interiore la loro pochezza e statura morale. La prima repubblica era molto più lungimirante e politica. Da Berlinguer ad Almirante, passando per Spadolini, Andreotti, Fanfani e il primo dei condannati Craxi, non erano certo belli e abbronzati come quelli di oggi, ma sapevano dare al popolo quel tanto che basta per essere felici. La storia ci insegna caro Cristiano che tutte le rivoluzioni pseudo tali a volte hanno portato dei vantaggi ma a volte anche tanti svantaggi. Penso ai cubani che nel 1959 pensavano di essersi liberati dello “sfruttamento” americano per poi ritrovarsi con un regime dittatoriale che li ha portati ad offrire i propri figli per 20 dollari al turismo sessuale. Penso a noi italiani che avevamo visto in “mani pulite” un occasione per “pulire” la politica dai grandi vecchi per poi ritrovarci con un’accozzaglia di arrivisti, arroganti e egoisti. Anche la Lega è caduta nel grande Golgota della politica e del suo sistema. Sono perfettamente inutili le epurazioni dei suoi dirigenti, dimostrano solo una mossa qualunquista, opportunamente colta al momento giusto per dare un colpo di coda ed una nuova credibilità. Lo stesso presidente del consiglio è la dimostrazione che neanche chi ha studiato è immune dalla folgorazione politica. Se la Bocconi sforna gente di questo calibro allora siamo veramente alla frutta, ma quella marcia però. La politica è come un tumore caro Cristiano e come tale va affamata per poterla debellare. Gli strumenti li abbiamo nelle nostre mani, nelle nostre penne, nella nostra voglia di dare un segnale forte, ma non certo con le persone che ci sono oggi. Forse qualcuno già c’è, o forse deve ancora nascere, questo non lo so. So soltanto che così in basso non ci siamo mai arrivati e nonostante tutto siamo ancora Guelfi e Ghibellini, il “mio” politico è meglio del tuo, presi a battibeccarsi tra di noi quando altrove tramano e ci affamano. Nessun tecnico, studioso, ragioniere, commercialista si è preso la briga di iniziare a tagliare dall’alto: hanno iniziato dal basso, per renderci più poveri e tristi e forse, conoscendo il popolo italiano hanno pure ragione.

La storia scricchiola

Più volte ho cercato l’ispirazione per scrivere nuovi post su questo blog. Più volte sono partito ma mi sono sempre fermato. Difficile riparare a tutte le nefandezze della politica italiana, dello schifo che la circonda, della pochezza dei suoi rappresentanti. E’ così per tutta italia (volutamente minuscola) da nord a sud da est a ovest. E Firenze, che avrebbe le carte per essere un feudo scevro da tutto questo, ne è contagiata anche lei. Già più volte in questo post abbiamo denunciato l’incuria della nostra “industria” primaria ovvero il nostro patrimonio artistico che tutti ci invidiano. Eppure da quasi 20 anni a questa parte sembra che ai nostri amministratori non freghi niente andando avanti con le scelte più scellerate che minano fortemente questa nostra vecchia e scricchiolante città. Eppure Firenze da segnali forti, non ultimo la caduta del marmo del campanile di Giotto. In questi giorni ricorre l’anniversario di Messer Filippo Brunelleschi, l’uomo che ha dato un volto a Firenze, l’uomo che l’ha disegnata maggiormente con le sue opere che hanno sfidato oltre 600 anni di storia e sono giunte sino a noi, sfidando persino i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Eppure oggi, nell’epoca di internet e della tecnologia applicata, non siamo in grado di monitorare la nostra storia, di preservala, di conservarla come dovrebbe essere nostro sacrosanto dovere, evitando di pensare alle brutture (non ultimo il Teatro Comunale) alle cazzate (perdonate il termine) invasive come la tramvia o un tunnel sotterraneo di 8 km. La nostra storia reclama la nostra attenzione caro simpatico amministratore. A Parigi ogni 7 anni verniciano la Torre Eiffel per preservare il loro simbolo, quel simbolo eretto nel 1889 e ancora splendente e visitato ogni anno da oltre 6 milioni di turisti. Abbiamo un dovere soltanto in questa piccola città: preservare la nostra storia e farla rifiorire per dargli il lustro che ha sempre avuto nei secoli, quando tutti si inginocchiavano alle porte di Florentia. Se non sarai in grado di farlo tu o altri, sarete solo dei patetici omuncoli che hanno girovagato per le vie della città all’ombra dei grandi che l’hanno costruita e se il sommo poeta fosse ancora in vita vi relegherebbe all’inferno nello stesso girone degli allora amministratori che lo esiliarono. Noi a Firenze siamo così, Guelfi o Ghibellini portati all’autodistruzione senza la benchè minima lungimiranza sulla città che ci ospita e che ci ha dato quello che abbiamo. Tutti siamo e saremo colpevoli se non preserveremo quello che i grandi ci hanno lasciato.

Lavocediquasitutti.it

Pubblico volentieri un post del caro amico e, ultimamente mio nuovo direttore, Francesco Iagher, già citato più volte dal sottoscritto per l’ardore con il quale scrive sempre nonostante una situazione politica e sociale a dir poco scandalosa. Da parte mia ho veramente finito gli argomenti e l’apatia regna sovrana nella mia testa al contrario di quelli che campano a sbafo alle spese del povero cittadino il quale, malgrado suo, gode della situazione attuale (non mi sembra di vedere sommosse o dibattiti in tv). Pertanto copio e incollo direttamente un ottima riflessione di Francesco e lascio a voi i vostri commenti (che non si leggeranno per la morte celebrale del popolo)

Il nostro paese, ormai cerca solo di sopravvivere a queste piaghe/locuste che lo stanno portando ad un baratro senza ritorno ; è non è per fare il solito disfattista o la solita retorica del qualunquismo, ma un amara constatazione dei fatti.
I) Parlare della ‘casta parassitaria’ viene subito il voltastomaco, ormai non hanno più ritegno, la loro boria e supponenza è arrivata all’apice, un esempio tra tutti eccolo, una dei tanti voltagabbana che siede alla Camera : “dall’inizio dell’anno alla Camera sono andato solo tre volte, anche per motivi familiari. Preferisco rimanere a casa a fare l’imprenditore, invece che andare a premer un pulsante. Non serve a niente. Anzi, credo che da questo momento fino alla fine della legislatura non ci andrò più…..con lo stipendio da parlamentare pago il mutuo della casa che ho comprato, 12mila euro al mese di mutuo. E’ una casa molto grande…”.
Basti pensare che nel 2011 il costo di funzionamento degli organi costituzionali è stato di 1.984 milioni, a cui aggiungere 529 milioni delle spese per gli organi di rilevanza costituzionale, 476 della presidenza del Consiglio e 226 dei ministeri ; un oceano di denaro pubblico.
Poi ci sono quelli che, fuori natura, hanno ben 25 culi per altrettante poltrone, al modico costo di denaro pubblico 1,2 milioni l’anno ; per non parlare poi dei vari inquisiti e corrotti acclarati, dove ci si volta è strame e le eccezioni sono rarissime mosche bianche.
II) La seconda piaga sono le locuste voraci Regioni, Provincie e Comuni danno il meglio di loro stesse per lo sperpero, profitti personali per gettoni, prebende e vitalizi ; alla inefficienza dei servizi rispondono con aumenti di tasse e tariffe ; basta vedere nel Lazio la premiata ditta Alemanno&Polverini ha portato al +45% rispetto a media nazionale.
III) Benché foraggiate con miliardi, dal buon Draghi, graziate dal governo tecnico di una limatina alle loro unghie rapaci, senza alcuna remora verso i deboli mostrando la loro vera natura vessatoria e l’insensibilità fuori dal comune ; ma elargendo milioni ai compagni di merenda politici e non.
La piccola industria, l’artigianato ed il piccolo imprenditore, non hanno alcuna possibilità tecnica di accedere al credito ; non solo ma nel pieno della crisi, chiedono i rientri sui fidi concessi ; portando al fallimento migliaia di attività.
IV) Che lo sport nazionale sia quello dell’evasione fiscale è un dato di fatto, ma sempre escludendo gli stipendiati ed i pensionati, e la giustificazione è data quasi sempre per una sorta di autodifesa a quel poco di reddito che rimane; mentre certi personaggi grazie ad opportune amicizie non solo evadono ma s’arricchiscono ancor più ostentando la loro furbizia.
V) Sicurezza sul lavoro, è una vera e propria mattanza di morti bianche,giovani vite stroncate per una manciata di euro, padri di famiglia che affrontano il già precario lavoro con il patema di cosa potrà succedere.
VI in poi ) Dovremmo aggiungere : la sanità un vero e proprio terno al lotto per la propria vita e salute; la scuola ormai l’ombra di se stessa con le stesse malattie endemiche di baronie e di una riforma che l’ha sinistrata ; la giustizia in materia civile che non da alcuna certezza dei tempi, ma diventa smisurata per la carenza delle strutture con dei costi che ha volte non valgono la candela; ma anche la giustizia penale non sta meglio.

Ma quello che fa traboccare il vaso è il leggere le dichiarazioni dell presidente del Consiglio (sobrio e tecnico) Mario Monti a Pechino quando ha incontrato il premier cinese Wen Jiabao, è veramente un insulto all’intelligenza degli italiani : “ Gli aumenti fiscali e tariffari possono essere “strumenti un po’ rozzi”, “ognuno vede quelli che lo riguardano”, ma bisogna “tenere presente il grande sforzo di riequilibrio del carico fiscale e della lotta contro l’evasione, chiamando a contribuire maggiormente coloro che meno avevano contribuito in passato”.
Mai a memoria d’uomo repubblicana si era visto l’immolarsi di vite umane per questa rapacità fiscale e bancaria, la disperazione di non aver più un lavoro, il ritrovarsi con la propria famiglia senza più un futuro avviandosi verso una povertà umiliante.
Mi sa tanto che vive in un’altra dimensione, forse quella robotica di Crozza, dovrebbe far tesoro del pensiero di Maffeo Pantaleoni (Professore ordinario di Economia politica alle Università di Napoli, Pavia e Roma – (Frascati, 2 luglio 1857 – Milano, 29 ottobre 1924)) :«Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. L’abilità consiste nel ridurre le spese, dando nondimeno servizi efficienti, corrispondenti all’importo delle tasse; fissare le tasse in modo che non ostacolino la produzione e il commercio o per lo meno che lo danneggino il meno possibile».
Ed il nostro bravo tecnico ha fatto l’esatto contrario !