…ma va bene così! Voglia d’America la chiamo io, e chi vi scrive è molto più “filo americano” di tanti altri. L’America la sogni per le grandi praterie, per i luoghi sterminati, per le macchine, lo sfarzo, Hollywood, Miami, Disneyland… Da oggi l’italiano sogna l’America anche per la politica e l’impatto mediatico Bersani-Renzi tv ne è la prova. Prima le primarie, poi la televisione con tanto di timer, domande dal pubblico e tutto quanto fa spettacolo. L’italiano ieri sera (io ero a cena fuori) ha assistito tra lo scontro di due candidati, appartenenti a fazioni opposte, per la presidenza del consiglio futuro… ehm…scusate… di due candidati appartenenti…. Scusate, mentre scrivo sto leggendo un trafiletto di la Repubblica che testualmente cita “…abbiamo raccontato mille volte, invidiato e mitizzato del 1960 The debate, il duello che oppose Kennedy a Nixon, il rito è sbarcato anche sui nostri teleschermi”. L’autorevole penna che lo firma è quel Vittorio Zucconi con residenza a Washington che ogni giorno ci propina la sua ricetta per vivere meglio in Italia, lui che ovviamente ha pensato di trapiantare la sua famiglia altrove. Il rito che è sbarcato qui in Italia e che si è consumato ieri sera non è neanche lontano parente di quello avvenuto 52 anni fa. Ieri sera a confrontarsi erano due personaggi di uno stesso partito il quale dovrebbe avere una linea politica ben delineata e gli appartenenti a quel partito dovrebbero differire di virgole e non di programmi interi. Ma la voglia d’America è veramente tanta che questi particolari non li stiamo neanche a guardare, in fondo oggi sono gli unici personaggi visibili del nostro mondo politico. Morta definitivamente la destra per l’italiano conta soltanto chi appare meglio in tv, siano dello stesso partito oppure no, basta che ci siano. Entrambi i candidati hanno dato sfoggio del populismo più totale non dicendo praticamente nulla, ma attenti al politically correct e nel caso di Renzi anche del bello apparire. Tanto alla sostanza non bada più nessuno perchè il popolo soffre di memoria corta…parecchio corta. Ieri sera però ci siamo addormentati con il nostro piccolo sogno americano, con il vecchio candidato ed il nuovo che furbescamente utilizza termini giovani e di uso corrente. Peccato che lui sia nato nel 1975 anno del primo Amici Miei, arcinoto film del regista Monicelli, inventore della supercazzola con lo scappellamento a destra come se fosse antani. Personalmente posso dire che ieri sera non è successo nulla, se non un patetico teatrino utilizzando parecchio fondo tinta, con le conseguenze che oggi gli schierati da una parte o dall’altra diranno quanto sono belli i loro guru con la speranza che poi quelle parole si trasformino in realtà. Nixon e Kennedy, Obama e Romney caro Zucconi sono lontani anni luce da noi e non è un caso che tu abbia stabilito la tua vita e quella dei tuoi figli in quella terra. Fai bene ad accendere il microfono a digitare sulla tastiera del tuo computer e dare aria alla bocca ed alle tue dita, tanto per quale sia il futuro leader, monterai sul carro del vincitore come sempre. Ma il tempo passa e le cose non vanno a migliorare anzi… E così mentre l’illustre giornalista rispolvera un episodio di 52 anni fa, tra qualche anno, ma anche tra qualche mese, del confronto di ieri sera non resterà traccia alcuna, se non nelle menti di chi ancora crede in questo povero e piccolo paese.
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