Due vincitori: la politica e l’idiozia

Oltre 3 milioni e mezzo di persone sono andate a votare per le primarie per un “incasso” totale di oltre 7 milioni d’euro. Che c’entra l’incasso con il voto? C’entra eccome, perchè per esprimere una preferenza nell’ambito di una coalizione politica, in questo caso il PD, il cittadino doveva tirare fuori 2 € di contributo, foraggiando quella stessa politica che vuole combattere iniziando a ridurre i costi della politica. Un paradosso tutto italiano quindi. 3 milioni e mezzo di persone non sono poi tante, ma danno un segnale forte alla politica, che il popolo è pronto ancora a spendere per contribuire a quello squallido teatrino che ci costa tantissimi danari ogni anno. Chi rottama, chi conserva, chi “oppure” ha preteso e ricevuto l’ennesimo obolo come se fosse una cosa normale. L’italiano è oramai abituato alla tassa che non si fa neanche più domande, talmente stordito dalle false chimere che ad ogni piè sospinto si ripresentano cicliche come salvatori della patria. Le primarie del PD hanno stabilito questo, che la politica avrà ancora i suoi teatranti e i suoi burattini perchè incapaci di recidere quel filo che li lega a questa sorta di masochismo. Gli stessi candidati che promettono cambiamenti non hanno avuto il coraggio di utilizzare gli abbondanti gettiti percepiti dal loro partito per autofinanziarsi una elezione che poteva essere benissimo gratuita. Non sono i 2 euro, è il concetto. Ma non è solo quello a dare forza a questa politica. E’ tutto l’indotto che circola intorno, con una sorta di movimentazione generale autofinanziata a partire dall’invio degli sms i quali anche quelli hanno una costo. Per non parlare poi della inutilità delle primarie in Italia, un uso preso dall’America ma di significato ben diverso. Ieri parte del popolo con la scusa della democrazia ha coperto la totale mancanza della spina dorsale dei partiti odierni, i quali rispetto al passato, non sono più in grado di candidare una personalità di spicco in seno al proprio partito. I risultati saranno sotto gli occhi di tutti come già annunciato dalla Camusso in caso di vittoria di Renzi, tanto per fare un esempio. Le primarie in America servono per stabilire un leader di una coalizione dove i perdenti comunque rimangono uniti e attaccati alla stessa barca. Qui è l’esatto contrario: una volta stabilito il vincitore gli altri escono emigrando in fazioni che lo combatteranno a spada tratta. Ed anche lo stesso popolo votante che ieri era in coda dentro la stessa casa del popolo si ritroverà a guardarsi in cagnesco vittima di una scissione da lui votata. Eccola qua dunque la politica e l’idiozia che da 20 anni regna sovrana in Italia. In America tutti possono dire “yes we can” perchè è il sentimento che unisce un popolo, lo stesso che si alza in piedi con la mano sul cuore durante il loro inno nazionale. Noi tuttal’più ci alziamo di sobbalzo in piedi con la mano sulla faccia di un altro se non condividiamo le stesse idee… anche questa è la nostra politica.