L’emule

Chi pensava che Silvio Berlusconi fosse uscito dalla politica si sbagliava di grosso. Berlusconi c’è ed è vivo e vegeto ed è anche ringiovanito di una quarantina d’anni. Oggi si presenta con il nome di Matteo Renzi e rimbalza in lungo e in largo per tutta italia. Rispetto a Silvio però ha meno donne e questo un pò ci dispiace. Con Silvio qualche culo riuscivamo a vederlo, qualche gnocca in parlamento arrivava, con Renzi no. Negli show televisivi il giovane sindaco è di gran lunga superiore agli altri concorrenti. La freschezza del linguaggio e la snocciolatura di ricette salva italia fa si che lui surclassi gli altri a livello mediatico e di personalità. Renzi ha capito più degli altri, emulando appunto Silvio, che gli italiani sono cotti al punto giusto da ripropinargli un nuovo messia, che non sia un comico, ma che sia un ragazzo giovane, dalle idee chiare che metta sul piatto un programma per risollevare questo sgangherato paese. Fu così anche nel 1922 quando un giovane Mussolini si prese di diritto l’Italia e gli italiani governandoli per un ventennio, perchè fondamentalmente era quello che serviva: un leader forte e risoluto. Le folle osannavano il “Duce” e bevevano dalla sua coppa e la ricetta di Mussolini non era troppo dissimile da quella proposta da Renzi: tagliare senza mettere le mani in tasca ai cittadini. Mussolini lo fece dal ’22 al ’39 ridando una nuova spinta ad un italia tricolore. Evitate adesso di pensare che lo scrivente possa essere un fascista puro. E’ un analisi storica consultabile su tutti i libri non filtrati, dove trova in Indro Montanelli uno dei suoi più vivaci cantori. Sparito Silvio, Renzi ne eredita il testimone ma non nella casa del PDL che oramai è crollata sotto i colpi dell’idiozia dei suoi rappresentanti, ma bensì nella casa del nemico, quel PD totalmente allo sbando che si fa sbeffeggiare da un ragazzo che dice di voler cambiare tutto l’apparato e la nomenklatura. Loro la chiamano democrazia, io poca lungimiranza. Le primarie sono dietro l’angolo e dalle parole dopo si passerà ai fatti, quelli veri, ed il popolo del PD, ma anche della destra, si preparerà ad esprimere una preferenza verso il futuro presidente del consiglio. Ed è questo il lato buffo della questione: chi vince le primarie governerà perchè oramai c’è solo un popolo che andrà a votare, e non è certo quello del centro destra. L’alternativa al futuro leader del PD sarà Grillo e il suo movimento, un altro che tenta di emulare Berlusconi anche se ufficialmente ne prende le distanze. E l’italia e gli italiani? Ah già! Ci sono anche loro. Intanto continuiamo a stordirli con il sobrio governo tecnico che gli sta affamando poi si arriva noi, i salvatori della patria, tanto tra sei mesi nessuno si ricorderà più delle promesse fatte al popolo beota. E poco importerà se ci saranno ancora tutti sulle sedie del parlamento, male male daremo ancora la colpa a Berlusconi reo di aver creato dei cloni…

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